Ci sono sapori, ci sono piatti che portano con se ricordi. Tu li vedi, li assaggi, li senti e subito vieni catapultata in una altra dimensione, subito li associ ad un periodo, ad un aneddoto, ad una persona.
Questa ricetta fa parte di tutto ciò. Mi ricorda determinate persone. Mi ricorda determinati periodi. Mi ricorda tanto bene e tanto male. Ed oggi, a distanza di davvero tanti mesi, torno ad impastare con le mie mani queste piccole delizie, questi ricordi.
Adesso so che non dispiace più, non pizzica più dentro. Adesso riesco a pensare al passato senza rimorsi, rancori, dolori. Adesso ci penso come ad un film, visto tanto tempo fa, di cui si ricordano le scene, i personaggi, la trama. E ciò che mi resta è un lieve sorriso a viso disteso. E' passato. E' un passato ormai remoto. Che a volte torna, come il vento in autunno, ma io non sento freddo.
E quando si riesce a prendere le distanza da qualcosa che ha fatto un tempo male, ciò che resta forse è qualche briciola di bene, come questa ricetta.
INGREDIENTI:
500 g di farina 00
400 g di patate
100 g di zucchero
1 uovo
50 g di burro
1 panetto di lievito di birra ( in base ai tempi disponibili di attesa la dose può essere diminuita)
1 pizzico di sale
Pochissimo latte
Olio per friggere
Zucchero per la decorazione
PROCEDIMENTO:
Pelare, lessare e lasciar raffreddare le patata. Dopo formare una fontana con la farina, lo zucchero, l'uovo, il pizzico di sale, il burro a tocchetti e le patate passate. Sciogliere in pochissimo latte il lievito di birra ed unire all'impasto. Lavorare il tutto per una decina di minuti. L'impasto deve essere bello liscio e morbido. Porre in una ciotola grande, coperto da un canovaccio e lasciare lievitare per almeno un'ora in un ambiente asciutto e privo di fonti d'aria.
Quando l'impasto sarà raddoppiato di volume, stendere col mattarello ad un'altezza di 1 cm. Con due stampi a forma di cerchio di diversa misura ricavare le ciambelle, che dovranno avere un diametro di circa 5 cm. Porre su una superficie cosparsa di farina, coprire il tutto e lasciare lievitare per circa un'altra ora.
Riscaldare in una pentola, o padella, una quantità abbondante di olio e quando questo sarà caldo procedere con la frittura. Le graffe aumenteranno di volume durante la cottura. Lasciar scolare l'olio in eccesso in carta assorbente e passarle nello zucchero semolato, o come nel mio caso cospargerle di zucchero a velo.
La preparazione di questi dolci oggi è stato un vero palliativo per il mio nervosismo, dovuto alla devastante attesa dei risultati per l'ammissione all'università... Ma tutto è bene quel che finisce bene! Sono entrata. Ce l'ho fatta! 26esima su 2000 candidati! Felice. Emozionata. Fiera di me stessa.
Spacchiosa sei.. Come le graffe!!!
RispondiEliminaPs. I mè unni su?