domenica 30 ottobre 2011

Tortine soffici con chicchi di melagrana

Salutiamo Ottobre e lasciamo il passo a Novembre. Ci si addentra sempre più verso la fine di quest'anno troppo pieno, stancante anche. Il freddo pizzica per piccoli attimi, litigando con un sole capriccioso che arriva, abbraccia e poi va. Si passa dalle maniche corte alle sciarpe. Benvenuti in Sicilia. In questa Sicilia tanto inspiegabile ed imprevedibile.
Oggi non ho voglia di scrivere molto. Ripiego le mie avventure-disavventure in un cantuccio nascosto di me stessa ed aspetto vento nuovo. Figurale e letterale. Mi preparo invece ad un evento tanto atteso, il conto alla rovescia sta quasi per scadere e venerdì, più carica che mai, parteciperò al concerto del mio caro gruppo: i Negramaro. Musica, parole e poesia. Io piangerò, riderò, mi emozionerò. E questo basterà a render unica l'esperienza.
Nell'attesa mi affretto a festeggiare la barbara ed infantile festa di Halloween dei cugini americani e la cara ricorrenza siciliana della festa dei morti con tanto di nipotini e cuginetti a seguito!
Per ora, nel più immediato presente, allevio il tedio di un pomeriggio noioso di studio con una ricettina facile, delicata, particolare, colorata ed autunnale: Tortine con chicchi di melagrana.


Prima di passare ad ingredienti e preparazione, sovviene alla mia mente il ricordo di una lettura estiva, graziosa, riflessiva, meditativa, introspettiva... Come me a volte.
Si tratta de "Il viaggio con le melagrane" di Sue Monk Kidd ed Ann Kidd Taylor. A pagina 17 si leggono le seguenti righe:

" Persefone, la fanciulla, sta raccogliendo dei fiori in un prato, quando si apre una voragine nella terra e Ade, il signore dei morti, balza fuori all'attacco, la rapisce e la porta con sè nell'oltretomba. Non trovando la figlia, Demetra, importante divinità terrestre del grano, del raccolto e della fertilità, accende una fiaccola e perlustra tutta la terra. Dopo nove giorni di vane ricerche Ecate, nel suo aspetto di anziana, vecchia strega fatta persona, dea dei crocicchi e della luna nera, si avvicina e le spiega che sua figlia è stata rapita. Infuriata, e troppo abbattuta per assolvere il suo compito divino, Demetra fa seccare i raccolti e la terra si trasforma in una landa desolata. Camuffata da vecchia, Demetra viaggia fino alla città di Eleusi, e lì si siede a fianco di un pozzo in preda alla disperazione. Zeus cerca di farla ragionare. "Ade sarà un buon genero" le dice. Ora deve rasserenarsi e far crescere i raccolti, ma Demetra non cede. La terra ormai è così desolata che Zeus decide di arrendersi e ordina che Persefone torni da sua madre. Quando la fanciulla si accinge a partire, inghiotte senza volerlo dei semi di melagrana, che sanciscono il suo ritorno nell'oltretomba per un terzo di ogni anno a venire. Madre e figlia si ritrovano il primo giorno di primavera. E' interessante notare che in quell'occasione compare anche Ecate. Il mito narra che, da allora in avanti, la dea precede e segue Persefone ovunque vada. Quando Demetra scopre della fatale melagrana, la sua gioia si smorza, ma interrompe comunque il lutto consentendo alla terra di fiorire di nuovo. Dopotutto sua figlia  è tornata. Non è più la ragazzina innocente che saltellava sul prato raccogliendo fiori, ma una donna trasformata dall'esperienza."

Le melagrane diventano la metafora di un viaggio. Un viaggio che si muove intorno alla Grecia, Francia, America, Turchia, che fa della terra una protagonista e del suo modo di cambiare ed entrare dentro l'anima dell'individuo, mediante sensazioni, intuizioni, profumi e suoni, la forza più grande per plasmare l'uomo, o la donna nel caso specifico.
La melagrana diventa metafora. Diventa vita. Scoperta. Diventa slancio.
Una donna che ritrova la figlia, troppo silenziosa e malinconica, e la ritrova già adulta, con le sue aspettative, le sue preoccupazioni, le cicatrici, i conti in sospeso, i progetti e le ansie per il futuro. L'amore. La carriera. Il passato. Il confronto quotidiano.
E' anche una donna che ritrova se stessa. Insieme e dentro la figlia. La rivede in lei. Ma c'è un senso ben più sottile. Un senso che intercorre l'anima, il significato primigenio del termine donna, del mistero che intercorre tra l'essenza e l'apparenza. La vera donna, la pace della maturità, la ricerca della Grande Madre e della Grande Terra.
Tutto questo filtrato dall'immagine reale di questo frutto. Un frutto che attraversa la mitologia passata, intercorre nelle vite delle protagoniste e le accompagna. Fedele. Come un ciondolo portato al collo. Un amuleto. Una protezione ed uno slancio vitalico insieme.
Questo è il libro. Questo è la melagrana. Con i suoi chicchi. Col colore spregiudicato, abbondante, AUTENTICO. Sembrano gemme preziose. Di un tesoro, forse, difficile da comprendere, in cui taratura e valuta non c'entrano nulla.


INGREDIENTI:
160 g di farina 00
160 g di fecola di patate
2 uova
250 ml di latte
180 g di zucchero
3 cucchiai di olio
1 bustina di lievito
I chicchi di una melagrana grande


PROCEDIMETO:
Montare le uova e lo zucchero con le fruste elettriche fino ad avere un composto bello spumoso. Incorporare il latte ed i tre cucchiai d'olio ed in seguito il composto solido (farina setacciata insieme alla fecola e al lievito). Amalgamare il composto ed evitare la formazione di grumi. Imburrare ed infornare una teglia per tortine (io ho usato quella di silicone, quindi ho evitato questo passaggio). Cuocere nel forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti.



La DolceMela

domenica 23 ottobre 2011

Odore di spezie... tra una lezione e l'altra

Avevo perso l'abitudine. Non ricordavo più la Melania impegnata, attiva, quella che in fondo si dedica solo a se stessa ed alle sue priorità. Ed eccomi qui. Ho trascurato anche il mio amato blog. Ma gli impegni sono gli impegni... E per una persona precisina precisina come me sono legge, obblighi quasi. Mi immergo in questo mondo nuovo, sconosciuto, in silenzio ed in punta di piedi. Assaporo ogni saluto senza nome, volto non familiare, voce da imparare, rapporto da instaurare. Allontano la reticenza, la diffidenza. Abbatto, con poca intenzionalità in fondo perchè è anche bello così e conquistare ogni rapporto umano passo per passo, il muro che mi separa dagli "sconosciuti" e potenziali nuova conoscenza, amicizia, rapporto.
Chiusa in una assoluta apatia nei confronti di quelle persone che appartengono al passato ed alla mia "precedente vita", a braccia aperte e ben volenterosa mi accingo a scalare questa nuova montagna. Partendo da valle.
Le lezioni assorbono parte del mio tempo, prima vuoto, mi danno una ragione per sentir suonare la sveglia presto la mattina. E così come le ore passate a sottolineare nozioni già sentite o concetti sconosciuti, distinguendo colori per importanza, funzione. Come la vita del resto: un continuo separare, evidenziare, capire, cestinare, scegliere. Fissare in mente. Archiviare come superfluo.
Ci sono poi compagni di viaggio che nonostante il cambiamento di rotta restano accanto a me. A mandare avanti la nave. Sù l'albero maestro, ammainiamo le vele. Marinaio, caliamo la scialuppa che qui affonda tutto! Capitano, beviamoci su un bel goccetto!
Ed a loro, rivolgo un sorriso, il più tenero, puro e sincero.
Tra tutto questo caos ed alternarsi di vecchio e nuovo, conosciuto ed imprevisto, non trascuro di certo la mia cucina, le mie teglie, la farina, lo zucchero, il sale e le spezie. Accumulo foto e racconti da dover postare, cercando il modo migliore per raccontare dei sapori, i miei. Ed il tempo necessario.
Sfruttando a meglio il tempo calmo di una notte offerta dal capriccioso Ottobre, ho sfornato dei muffins (sai che novità!) deliziosi per un pranzo con l'allegra combriccola. Sono stati apprezzati. Ed anche se così non fosse stato, il loro profumo sarebbe bastato abbondantemente a soddisfarmi.
I miei piccini....
MUFFINS SPEZIE ED UVETTA!


INGREDIENTI:
220 g di farina 00
2 uova
125 g di yogurt (bianco o come nel mio caso vaniglia e zenzero della Vitasnella)
120 g di zucchero
1/2 vasetto di olio di semi
2 cucchiaini di lievito
100 g di uvetta
1/2 cucchiaino di zenzero
1/2 di noce moscata
1/2 di cannella


PROCEDIMENTO:
Due contenitori: in uno miscelare con una frusta a mano tutti gli ingredienti liquidi, nell'altro i solidi. Unire i solidi ai liquidi e lavorare pochissimo. Appena sarà amalgamato, riempire i pirottini, sistemati nell'apposito stampo, per circa i 2/3 e cuocere a 180° per 25 minuti nel forno già caldo.


La DolceMela

sabato 15 ottobre 2011

Tuffo nel passato : i 'Nzuddi

Momento di ricordi. Momento di viaggio nel tempo.
Ottobre va avanti, si spoglia dei suoi giorni, si mostra, si brucia. Si avvicinano così le prime festività. Qui in Sicilia è tempo di profumi forti e sapori decisi. Di balocchi, zuccheri e doni.
Ricordo la mia infanzia. Già in questo periodo cominciava l'attesa, il conto alla rovescia, ci si metteva lì a pregare i genitori affinchè comunicassero ai morti preferenze riguardo quella bambola, o quel rompicapo, la macchina che va a pedali, questo, quello o un altro gioco ancora... Ebbene si... Si attendevano i morti, i morti che si festeggiavano il 2 di Novembre.
Quel giorno i piccoli, i bambini e le bambine, aprivano gli occhi e giravano forsennatamente per casa in cerca dei doni. E prima c'era sempre quella mezza delusione disegnata in viso, perchè erano stati "monelli" ed allora niente, nessun giocattolo per loro. Solo un visino imbronciato. Ma poi i genitori facevano quel mezzo sorrisetto e si scambiavano quel famoso sguardo d'intesa e allora da un armadio, sotto il letto o dal ripostiglio sbucava fuori un pacco, incartato, colorato, il pacco che tanto si era atteso... I bambini venivano accontentati. E fingevano di aver capito la lezione. Promettevano sempre di essere più buoni. Da allora in poi. Ma non era mai così.
Si correva tutti in giardino, o nel cortile vicino casa, ci si radunava sui pianerottoli, tutta la banda di mocciosi al completo e si mettevano in mostra i doni, si giocava fino allo sfinimento. E se una mano e qualche schiamazzo servivano ad intrattenere partite intere, giochi e invenzioni incredibili, l'altra mano teneva stretto sempre qualche dolce. Qualche tipica prelibatezza. I famosi biscotti dei morti. E con quelli si faceva colazione, si concludeva il pranzo e la cena, si appagava la merenda. Per i piccini, ma anche per i grandi. Le case erano piene di vassoi enormi, confezionati e sfornati presto da pasticcerie e biscottifici. Ossi di morti, Totò, Rame di Napoli, 'Nzuddi rappresentavano la vera peculiarità di tale celebrazione. In cui venivano ricordati i morti, si, ma col sorriso, l'augurio e la felicità più grandi. Perchè non vi era tristezza in quei ricordi. Nella morte era vivo il ricordo. Vivo più della vita stessa.
Negli ultimi anni, per quanto tenera sia ancora la mia età, mi accorgo di quanto queste tradizioni si siano perdute. Pochi sono i bambini che ancora conoscono o attendono questa ricorrenza. E' bigotta forse, antiquata. Passata... Che chiedere ai morti? Che ne possono sapere loro di Ipod, Playstation3, Nintendo Wii?!
I dolci invece sono rimasti. Quelli durano. Quelli persistono nella mente e nei palati. Riempiono ancora vetrine e banconi. Straripano dai vassoi. Forse è questa la potenza della cucina, la sua forza. Alimenta la tradizione. E' una testimonianza. Un'impronta. Sbiadita a volte. Ma indelebile.
Ho cercato tanto. Ho trovato delle ricette che si avvicinano in parte a quelle originali. Ho scovato dei sapori simili. E poco per volta, nei ritagli di tempo, voglio sperimentare questa magia. Voglio far rivivere il passato. Ho cominciato dalla preparazione più semplice: I 'Nzuddi.


INGREDIENTI:
400 g di farina 00
250 g di zucchero
50 g di farina di mandorle
1/2 cucchiaino di cannella
2 cucchiaini di lievito ( la ricetta originale prevede un cucchiaino raso di ammoniaca, ma non ne avevo)
mandorle tostate
1 cucchiaio di farina 00
2 cucchiai di zucchero
150 ml circa di acqua tiepida ( dipende dalla consistenza dell'impasto)


PROCEDIMENTO:
Mescolare tutti gli ingredienti secchi insieme in un contenitore grande. Aggiungere poco per volta l'acqua e lavorare fino al raggiungimento di un impasto morbido ed in parte "grezzo". Trasferirlo sul piano di lavoro, formare un lungo salsicciotto e ricavare dei cerchi. Appiattire, adagiare sulla carta da forno, cospargere di farina e zucchero ( precedentemente si saranno mescolati insieme i due cucchiai di zucchero e il cucchiaio di farina) e posizionare su ciascun biscotto una mandorla. Infornare a 180° per 15 minuti. I biscotti restano bianchi e molto morbidi, ma una volta raffreddati acquistano la consistenza giusta.



La DolceMela

mercoledì 12 ottobre 2011

Sveglia presto, corsa all'università e muffins al caffè!

Finalmente è cominciata! Finalmente ho varcato questa soglia. Mi sono catapultata in questa nuova dimensione, in questo nuovo mondo in cui, sono sicura, dovrò faricare, forse soffrire, ma in cui spiccherò il volo, le mie ali si spiegherammo, lasciando a terra pesi inutili, passato e sciocchezze. Tutte quellle insulse banalità che per troppo tempo hanno riempito la mia mente.
Stamattina mi sono alzata prestissimo. Non sapevo cosa mettere, come comportarmi, dove andare e cosa mi aspettava. Vestita con cura ma estrema semplicità, dopo una colazione abbondante ed un profondo respirò sono andata incontro a questo nuovo percorso, a quest'incognita che poco per volta si svelerà. Mi sento più leggera. Mi sento carica. Pronta. Bisognosa di questa "botta di vita". Troppa stasi, troppo vecchio. E si sa... ciò che è vecchio e non va più va buttato a gran forza e vigore dalla finestra più alta della propria esistenza. E questa è la mia intenzione primaria.
Ho una lista infinita di libri da acquistare, faccio confusione con materie e crediti e mi gira la testa al sol pensiero della grande faticata che mi aspetta. Ma sono felice. E soprattutto: pronta.
In occasione del grande cambiamento, ieri ho preparato questi muffins, per dar carica alle mattine che mi aspettano, per svegliarmi con il loro profumo ed animarmi con l'aroma forte. E stamattina ci sono riusciti perfettamente! Certo, non hanno di certo evitato alla sottoscritta una delle sue solite papere! Avrò perso circa mezz'ora a cercare l'aula giusta in giro per quel labirinto che è l'università per rendermi conto, solo alla fine e dopo suggerite indicazioni, che l'aula in questione era la prima, proprio accanto all'ingresso e proprio dove si accalcava una folla immane di matricole!
In effetti, potevo anche farmi un caffè rapido, ma nervosa come sono di mio, meglio non esagerare con la caffeina... e poi ogni occasione è buona per pasticciare in cucina e per beneficiare poi dei suoi risultati!
Questi sono semplici semplici da preparare. Ed ancora di più da far sparire subito!


INGREDIENTI:
2 uova
10 cucchiai di zucchero
14 cucchiai colmi di farina
2 tazzine di caffè ristretto
1 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio di semi
1/2 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato


PROCEDIMENTO:
Sbattere le uova con lo zucchero molto energicamente, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere la farina mescolando dal basso verso l'alto. Incorporare l'olio ed il caffè ed infine il latte in cui si è sciolto il lievito ed il bicarbonato. Sistemare i pirottini nello stampo, riempirli per i 2/3 e cuocere per 30 minuti nel forno preriscaldato.



La DolceMela

martedì 11 ottobre 2011

Muffins cioccolato, arancia e cannella

Sono stati giorni che han lasciato il segno, canta una famosa voce italiana. Ed è davvero così. Si corre, si vive, si incontra, si ride, si piange... perchè no! La mente va lontana in cerca di risposte che solo la vita potrà dare, solo lei riesce a risolvere certe insolite incognite che tanto assillano. Mi ritrovo a nascondere bene ogni debolezza, a mostrare la faccia migliore della mia medaglia, quella di oro e diamanti, quella che brilla, abbaglia ogni cosa. Ma tutto il resto è dentro, celato, invisibile all'occhio umano. Le mie debolezze si perdono tra vanità. La forza, del marmo e della statua, solo quella è in mostra. Rara. Dura.
Andiamo a ritroso per raccontare la ricetta di oggi...
Domenica ho battezzato il mio bel mostricciattolo! Cristina. La figlia di mio fratello. Ed è stata un'emozione forte, di quelle che lasciano il segno. Che ti donano un ricordo ed un brivido. Tra corse, preparativi, complimenti, inaspettati gesti ( ... ) , conoscenze nuove, ho vissuto una giornata piena. Stracolma. E per chi non riuscisse proprio a tenere a bada la curiosità, ecco una foto di quel giorno...


Dopo anni ho fatto anche un prelievo, venerdì mattina, ed è stata questa la scusa adatta per sfornare dei piccoli tesori. Mi sono messa lì d'impegno in cerca di una ricetta delicata ma evidente, buona. Doveva essere un dono, per una cara amica, che mi è stata vicina in un'azione tanto banale ma per me, fifona, equivalente ad una tragica fatica. Dopo, missione ormai compiuta, il profumo dei muffins si è sprigionato per tutta la cucina e via... Verso la ricompensa dello shopping consolatorio.
In tutto, seri o stupidi che siano i problemi, avere accanto un'amica cambia ogni cosa. Cambia il modo di agire, di incassare il colpo o riscuotere la ricompensa. Grazie, a lei e all'amicizia...
E allora che Muffins siano. Ma al cioccolato, arancia e cannella.


INGREDIENTI:
225 g di farina 00
150 g di zucchero
100 g di burro morbido
1 uovo
1/2 bustina lievito ( o 1 cucchiaino di lievito ed uno di bicarbonato)
1 cucchiaio di limoncello, grappa o altro liquore
1/2 bicchiere di latte
La scorza di un'arancia
Il succo di mezza arancia

Io ho dimezzato la ricetta originaria, con questa vengono nove muffins grandi.


PROCEDIMENTO:
Preparare due contenitori: nel primo miscelare tutti gli ingredienti solidi, nell'altro tutti i liquidi, utilizzando una frusta di metallo (niente di elettrico, niente mixer o robot da cucina, i muffins si lavorano poco ed in breve tempo). Unire gli ingredienti solido al composto liquido ed amalgare il tutto, due minuti al massimo. Sistemare i pirottini nello stampo e cuocere a 180° per 20 minuti nel forno già caldo.




La DolceMela


sabato 8 ottobre 2011

Torta al Pistacchio 2 , la vendetta !

A Bronte si svolge in questi giorni la 22° Sagra del Pistacchio. Ho tentato in tutti i modi di teletrasportarmi tra tutto quel verde ma è stato proprio impossibile... ahimè! Sono triste. Attendo un nuovo anno. E sguscio pistacchi alla luce della mia familiare cucina. Perchè come si dice... "Se Maometto non va alla montagna, la montagna viene da Maometto". E così è stato! Ho due buste intere di questo prezioso frutto ed un barattolino, custodito a costo della vita, di Pistacchiella, la famosa crema di pistacchi, simile ad un'altra famosa realizzata con le nocciole.
Per far passare gli ultimi giorni di libertà, adesso che sono davvero spensierati ( e spero lo restino per almeno un pò! ) perfeziono la torta al pistacchio di cui ho già dato una prima versione... Questa ha una marcia in più!


INGREDIENTI:
5 uova
250 g di pistacchi tritati (possibilmente di Bronte, hanno una marcia in più!)
100 g di olio di semi
100 g di farina 00
Mezza tazzina di liquore Maraschino o Limoncello
1/2 bustina di lievito.
1 vasetto di Pistacchiella, Crema al pistacchio per la decorazione (Anche la Nutella si abbina perfettamente)
Granella di pistacchio
Un pizzico di sale

PROCEDIMENTO:
Separare i tuorli dagli albumi e montare quest'ultimi a neve ferma. Lavorare i rossi con lo zucchero, l'olio ed il liquore. Aggiungere i pistacchi tritati, poi la farina, il pizzico di sale ed il lievito. L'impasto risulterà molto duro. Poco per volta e molto delicatamente incorporare gli albumi montati. Imburrare, infarinare una teglia o foderare di carta forno e cuocere per 40 minuti a 180°. Se la superficie dovesse colorarsi precocemente coprire con un foglio di carta argentata. Una volta cotta, lasciar raffreddare, estrarre dallo stampo e ricoprire interamente di crema al pistacchio, aiutandosi con una spatola. Infine cospargere di granella al pistacchio e servire.


La DolceMela

giovedì 6 ottobre 2011

Muffins cocco e cioccolato bianco

E' una malattia. E' una brutta malattia. Sono malata. E sono incurabile.
Il mio male si chiama Maffins-mania. Non mi fermo. Non riesco a smettere. Voglio sfornare solo giovani, piccoli e bei muffins. Li profumo, li agghindo, li curo. Li preservo come figli e regalo come gioielli. Impazzirò.
Sono anche arrivata alla conclusione che il distinto Signor IKEA ha commesso un grandissimo errore. Non può ingannare i compratori chiamando "teglia per muffin", uno stampo che poi sforna dolcetti con la forma dei babà! Lunghi, secchi e con il cappello rigonfio. Questi non sono muffins! Sono babbà! Sarebbe stato tanto carino se avesse chiamato la sua teglia, col nome adatto: "teglia per babbà". Olé! E tutti felici! Hahahah ( Sto impazzendo! ).
Io ho rimediato immediatamente, comprando un favoloso stampo in silicone, color giallo accesso.. Anche questo presto finirà sul blog, fotografato. Adesso sono stanca di usare sempre i soliti pirottini con la solita fantasia... Bisogna cambiare, variare!
Ok. Sto esagerando. Annoiando direi.
Per il resto... Il resto... La mia vita va! Mercoledì cominciano i corsi all'università. Ed i miei giorni saranno scanditi, finalmente, da ritmi, scadenze, impegni, appelli, esami, studio, fatica e tante tante papere! Per non smentirsi mai!
I pensieri in testa ci sono. Alcuni sono anche bruttini.. Alcuni mi rubano i sorrisi sulle labbra e mi incupiscono. Altri mi rendono nervosa e mi fanno contare i giorni. Altri mi fanno mandare a quel paese il mondo intero e tutti i suoi abitanti. Altri mi fanno ancora bene. Per fortuna.
Nonostante tutto mi sento forte. Di una forza nuova e strana. Mi sento forte perchè avverto la linfa vitale dei sentimenti delle persone che mi stanno più vicino. Mi nutro di loro. Il resto è come un ricamo marginale in una tovaglia arricchita di colori e vivande, pizzi e vanità.
Su quella tavola imbandita poniamo anche questi splendidi muffins.


INGREDIENTI:
320 g di farina 00
160 g di zucchero
100 g di cioccolato bianco
160 g di burro morbido
60 g di farina di cocco
2 uova
1/2 bustina lievito
1 cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO:
Tritare il cioccolato bianco, infarinare e mettere da parte. In una ciotola setacciare tutti gli ingredienti solidi. In un'altra invece lavorare tutti i liquidi. Unire i due composti e lavorare a mano con una frusta il tutto. Aggiungere il cioccolato e mescolare. Disporre i pirottini nella teglia e riempirli per circa i 2/3. Infornare nel forno già caldo e cuocere per 20 minuti circa a 180°. 
Attenzione: La preparezione dei muffins è, e deve, essere veloce. Il composto si lavora il meno possibile. Sono richiesti solo il tempo e la manualità necessari affinche tutti gli ingredienti riescano ad amalgamarsi. NO preparazioni lunghe e difficili! 


La DolceMela

domenica 2 ottobre 2011

Risotto ai funghi...e buona guarigione!

Sono stata assente in questi giorni. Tra pensieri, nervosismo e noia, una bella febbre da cavallo ci stava proprio! Ho avuto ed ho ancora un'influenza tosta! Con tanto di svenimento... Evvai!
Però adesso la temperatura è scesa, in me comincia a crescere la speranza che la mia ora effettivamente non sia ancora arrivata. E nonostante non abbia la forza nemmeno per grattuggiare il parmiggiano e la mia pelle ha il colore e la consistenza della pasta fillo, eccomi qui. Oggi ho voluto preparare un risotto, supervisionata dalla mia mammina, che mi ha fatto aggiungere il pomodoro per dare colore, anche se secondo me era perfetto senza!
Non voglio abbattermi, perchè non serve e non sarei io! Non voglio star ferma. Quindi oggi si pasticcia, anche nel pomeriggio, stasera si esce e domani si fanno compere. Io voglio essere attiva. Sempre.
E allora via! Si parte! Si comincia!


INGREDIENTI:
400 g di riso
500 g di funghi champignon
Mezzo bicchiere di vino
1 cipolla
4 cucchiai circa di olio extra vergine d'oliva
3 cucchiai di passata di pomodoro (facoltativa)
Brodo vegetale (io non ho fatto in tempo a prepararlo ed ho usato della semplice acqua)
Peperoncino (facoltativo)
80 g di parmiggiano
100 g di mozzarella (l'ho preferita al burro per la mantecatura)

PROCEDIMENTO:
Tritare la cipolla e soffriggere nell'olio extra vergine d'oliva. Aggiungere i funghi, precedentemente puliti e tagliati. Lasciar cuocere circa 5 minuti, butteranno la loro acqua. Aggiungere il riso, sfumare con il vino bianco e lasciar tostare per un paio di minuti. Aggiungere così i tre cucchiai di salsa di pomodoro ed il brodo o l'acqua e lasciar cuocere. Salare. Tagliare a tocchetti la mozzarella ed a cottura ultimata aggiungere al riso insieme al parmiggiano ed a un pizzico di peperoncino. Lasciar mantecare bene e servire.

La DolceMela